Università La Sapienza di Roma
Qui la polizia non si toglie i caschi...
comunicato dei Giovani di Alternativa Comunista
Mentre
la protesta dei Forconi, in assenza di una più generale mobilitazione operaia e
di una direzione rivoluzionaria, assume tinte fosche e reazionarie, con infiltrazioni di gruppi fascisti e alcuni
casi di assalti alle sedi della Cgil, una legittima manifestazione studentesca
ieri viene duramente caricata dalla polizia alla Sapienza di Roma.
Si
trattava di una iniziativa organizzata in polemica con la Conferenza nazionale
sulla "green economy" che si è tenuta in sede universitaria con
diversi ospiti illustri, tra cui i ministri del governo Orlando e Saccomanni.
Giustamente gli studenti e le studentesse hanno voluto manifestare per mettere
a nudo l’ipocrisia del governo sui temi di sostenibilità ambientale: prima si
trivellano le montagne e si distruggono interi ecosistemi (Tav e altro),
sottraendo risorse all’università, alle borse di studio, alla ricerca, e poi si
organizzano ipocritamente simili conferenze mediante cui la classe dominante si
ripulisce la coscienza sporca davanti all’opinione pubblica.
Significativa
è stata la reazione delle istituzioni borghesi e delle loro forze repressive
davanti alla protesta studentesca: manganellate e cariche violente, con anche
il fermo di alcuni studenti poi rilasciati.
La
polizia non si toglie i caschi davanti a studenti e studentesse che difendono
il diritto allo studio e svelano l’ipocrisia borghese? No, la polizia è
disposta a togliersi i caschi solo davanti a manifestanti che riconosce come
“legittimi” ai propri occhi, magari con in tasca la tessera di Forza nuova.
I
Giovani di Alternativa Comunista esprimono la massima solidarietà militante
agli studenti colpiti dall’ennesimo atto repressivo delle larghe intese
capitaliste e denunciano come gravissimo l’attacco istituzionale sferrato al
movimento studentesco in una fase di crisi generale del sistema.
La
nostra parola d’ordine ora come non mai è FARE COME IN BRASILE! dove il
movimento studentesco assieme ai settori più combattivi del movimento operaio
organizzati da Conlutas e dal Pstu, il nostro partito fratello, si stanno
mobilitando contro il governo con la prospettiva di un suo rovesciamento.
Lottiamo anche noi qui in Italia per il rovesciamento delle larghe intese
capitaliste, per un’altra società, per un altro modello di sviluppo gestito dai
lavoratori.






















