Tre giorni di incontri-dibattito in Sicilia
di Pdac Sicilia
Si
è svolta a metà dicembre la tre giorni organizzata dal Pdac in Sicilia e
intitolata: “Come uscire dalla crisi di sistema”, una serie di
incontri-dibattito cui ha preso parte anche il compagno Francesco Ricci,
dirigente del Pdac e della Lit-Quarta Internazionale. Nel corso di questi
incontri, che hanno toccato le città di Agrigento, Siracusa e Caltanissetta,
noi militanti del Pdac abbiamo presentato pubblicamente la nostra analisi della
situazione economica e politica a livello internazionale, mettendo in evidenza
gli effetti devastanti che la crisi globale del sistema sta producendo a
livello nazionale e locale ed esprimendo la nostra proposta politica concreta
per uscire dalla crisi dal versante dei lavoratori e delle masse oppresse.
Una
proposta politica che invita ad accantonare ogni residua illusione nella
“democrazia borghese” e nel riformismo, per lavorare alla costruzione di
un'organizzazione rivoluzionaria internazionale che porti avanti la lotta di
classe in difesa degli operai, dei lavoratori, delle masse subalterne contro il
padronato, raccordando costantemente le lotte più immediate con la prospettiva
strategica dell'abbattimento del sistema capitalista e della presa del potere politico
da parte dei lavoratori
E'
il progetto che come Lit-Quarta Internazionale e come Pdac, che della Lit-Qi è
sezione italiana, stiamo portando avanti anche in Sicilia, e che sta conoscendo
negli ultimi mesi importanti sviluppi in diverse parti del mondo, con la
crescita di sezioni consolidate (come il Pstu in Brasile, che ha guidato in
questi mesi le imponenti mobilitazioni contro il governo di “centrosinistra” di
Dilma Rousseff), la nascita di nuove sezioni (dal Belgio al Senegal) e
l'importantissimo lavoro avviato in Paesi come il Sud Africa, la Siria e il
Pachistan.
Un dibattito vivo, una conclusione condivisa: unire le lotte per spezzare il sistema
Gli
incontri in Sicilia sono stati caratterizzati anche da un interessante
dibattito con i cittadini che, sentendo
l'esigenza del confronto e dell'approfondimento politico, hanno voluto
essere presenti alle iniziative. Parecchi cittadini sono intervenuti per
raccontare la propria personale esperienza di lotta svolta sul territorio, chi
per il diritto all'abitazione, chi a favore dei migranti, chi per i diritti sui
luoghi di lavoro. A Caltanissetta, in particolare, erano presenti fra gli altri
alcuni lavoratori del Centro di Pian del Lago, che da mesi portano avanti con
la Cub Caltanissetta una dura battaglia contro i soprusi dell'azienda Auxilium,
battaglia supportata dai militanti del Pdac e che tuttora va avanti, dopo lo
sciopero e i picchetti svolti fra novembre e dicembre. Si è condiviso che il
filo conduttore dei diversi interventi e delle diverse esperienze di lotta
rappresentate è costituito dalla disumanità del sistema in cui viviamo, un
sistema che non può essere riformato, in quanto strutturalmente fondato sullo
sfruttamento da parte di una minoranza di persone sulla maggioranza
dell'umanità e sulla natura, e che pertanto deve essere abbattuto, altrimenti
porterà inevitabilmente al collasso l'umanità e il pianeta stesso. Socialismo o
barbarie: questo è dunque il bivio davanti al quale siamo posti.
Gli
interventi dei cittadini presenti agli incontri sono risultati convergenti
anche rispetto alla necessità di unificare le singole lotte per rafforzarle ed
estenderle, laddove al contrario il gioco dei padroni, e delle burocrazie
politico-sindacali al loro seguito, consiste nel tentativo costante di disunire
i lavoratori e i diversi fronti di lotta e di innescare guerre fra poveri.
Verso il IV Congresso del Pdac: costruiamo assieme il partito rivoluzionario internazionale
Unire
le lotte, a livello nazionale e internazionale, è un'attività che vede costantemente
impegnati i militanti del Pdac, ad esempio nella costruzione del coordinamento
delle lotte No Austerity, nel quale convergono oggi le più avanzate realtà di
lotta presenti in Italia.
Ma
per sconfiggere il padronato, unire le lotte, che pur è fondamentale, non è
sufficiente. E' necessario infatti, facendo tesoro degli insegnamenti che ci
provengono dalle lotte promosse dal movimento operaio in duecento anni di
storia, dai suoi successi e dai suoi fallimenti, costruire un'organizzazione
rivoluzionaria internazionale che riesca a dirigere su scala mondiale queste
lotte contro il padronato, impedendo che possano arenarsi o che magari vengano
capitalizzate da forze populiste e reazionarie
Per
fortuna, i militanti che comprendono l'esigenza di demolire il sistema disumano
in cui viviamo non devono partire da zero, ma possono utilizzare lo strumento
che la Lit-Qi, col Pdac in Italia, mette loro a disposizione, uno strumento che
nacque con Trotsky e con i compagni che, come lui, alcuni decenni fa difesero
strenuamente il marxismo rivoluzionario contro le derive staliniste e
socialdemocratiche che hanno sfigurato e tradito il progetto rivoluzionario di
cui i lavoratori i precari, i disoccupati, le masse oppresse di tutto il mondo
hanno assoluta necessità.
I
militanti che decideranno di condividere il nostro percorso potranno dare sin
da subito un importante contributo ed essere protagonisti della costruzione di
questo progetto: nei prossimi mesi infatti prenderà avvio la fase
precongressuale, che porterà nel mese di maggio al IV Congresso del Pdac. Un
momento importante nel corso del quale, a partire da un bilancio del lavoro
precedente, si delineerà un'analisi complessiva e si appronterà la linea
politica per la prossima fase
Per
sviluppare al meglio la costruzione di questo progetto politico rivoluzionario,
su cui non rivendichiamo alcun diritto d'autore, c'è bisogno delle energie di
tutti i compagni consapevoli della necessità del superamento di questo sistema
e pronti ad impegnarsi concretamente in tal senso. Siamo pronti pertanto a
confrontarci coi compagni ovunque collocati, e facciamo appello in particolare
a quanti, scoraggiati dal fallimento delle forze della sinistra riformista e
centrista, orientate alla collaborazione di classe, non si rassegnano a tornare
a casa e ad arrendersi alla barbarie del capitalismo.
Qualche video dalla tre giorni:
https://www.youtube.com/watch?v=snfbVzQHNaM
https://www.youtube.com/watch?v=NubIsYU6AFA






















