No al riarmo degli imperialismi europei!
Il capitalismo offre solo miseria e guerre!
Volantino del Pdac
La crisi economica e la distruzione del pianeta hanno accentuato la polarizzazione sociale: più di 3,5 miliardi di persone vivono sotto la soglia di povertà, mentre la ricchezza di pochi miliardari è cresciuta di 2 mila miliardi (5,7 miliardi di dollari al giorno). I popoli aggrediti militarmente dall’imperialismo o dai suoi alleati, come palestinesi e ucraini, vivono tra le macerie delle loro case distrutte dai bombardamenti. Tutto questo è espressione della violenza di un sistema economico e sociale, il capitalismo, che sta trascinando l’umanità nella barbarie.
Sono gli interessi dei capitalisti, in competizione tra loro per la spartizione dei mercati e delle risorse, che spiegano l’attuale contesa tra l’imperialismo statunitense a guida Trump e l’Unione europea. Da un lato Trump, facendo leva sul più becero populismo di destra, fingendo di difendere gli interessi dei «lavoratori statunitensi», si erge a paladino degli interessi delle grandi multinazionali statunitensi: dalla Tesla ad Amazon, da Meta ad Apple, dall’industria degli idrocarburi all’automotive. La cosiddetta guerra dei dazi è un tentativo di favorire i loro interessi, a scapito delle aziende a capitale straniero (soprattutto cinese, ma anche tedesco e francese).
Dall’altra parte, i proclami della Von der Leyen non hanno altro scopo che la difesa degli interessi delle grandi multinazionali del Continente, in particolare quelle del settore automobilistico e metallurgico. Il piano ReArm Europe - che ha stanziato 800 miliardi di euro a sostegno degli investimenti nel settore bellico - e il connesso piano di Difesa europeo mirano a traghettare una serie di investimenti pubblici dai servizi sociali (sanità, scuola, ecc) all’industria degli armamenti: il sostegno all’Ucraina è solo un pretesto, tanto più che gli aiuti militari dell’Ue al popolo ucraino aggredito dall'imperialismo russo sono arrivati sempre col contagocce. Licenziamenti e inflazione saranno il modo per i grandi gruppi capitalistici europei (Stellantis, Volkwagen, Volvo, ecc) di far ricadere sulle masse popolari i costi dello scontro commerciale con i capitalisti d’oltreoceano. A differenza di quanto fa gran parte della sinistra riformista, è necessario opporsi a tutti gli imperialismi: a quello Usa guidato da Trump come a quello russo, cinese o europeo.
È grave che settori della sinistra politica e sindacale si stiano accodando alle posizioni guerrafondaie di partiti borghesi (sedicenti di sinistra) come Azione e Pd (che hanno votato a favore del piano di Difesa europea, quindi del riarmo), così sostenendo la propaganda sciovinista della Von der Leyen, foraggiata dai capitalisti dell’automotive (non è un caso che Repubblica, in prima linea nell’organizzazione delle «manifestazioni europeiste», sia di proprietà della Stellantis). Al contempo, le forze politiche sedicenti pacifiste, come il M5s - a cui si accodano Rifondazione comunista e altre organizzazioni riformiste - oltre a non rompere con gli interessi del capitalismo (Conte, quando era premier con Salvini ministro dell’Interno, ha aumentato le spese militari), rifiutano il sostegno alla Resistenza ucraina e si candidano a tornare al governo dove (come in passato) faranno gli interessi della borghesia e non quelli dei lavoratori.
Alternativa Comunista, sezione italiana della Lit-Quarta Internazionale, rivendica la nazionalizzazione sotto controllo operaio di tutte le grandi industrie, a partire da quelle che fanno affari con la guerra o che delocalizzano e licenziano. Sosteniamo il diritto della Resistenza palestinese ed ucraina ad armarsi, mentre respingiamo l’armamento dei Paesi imperialisti. Siamo contro qualsiasi sostegno o partecipazione ai governi nel capitalismo: lottiamo per un governo dei lavoratori!
