Grottaminarda
Un'assemblea importante
(nonostante il ruolo negativo del No Debito)
L'intervento del Pdac
clicca QUI per vedere il video dell'intervento di Valerio Torre
a cura del Pdac Campania
Sabato 6 aprile, si è svolta a
Grottaminarda l’assemblea promossa dal Comitato Resistenza Operaia – che
raggruppa i lavoratori della Irisbus – e dal Comitato No Debito (la struttura
diretta da Cremaschi col sostegno di Usb e varie sigle della sinistra
riformista e centrista).
Il Partito di Alternativa Comunista
non poteva far mancare la sua presenza per ribadire il proprio sostegno alla
difficile vertenza degli operai Irisbus
Si è trattato di un’assemblea molto
partecipata, alla quale sono intervenuti rappresentanti di importanti realtà
operaie (Richard Ginori, Ri.Maflow, Fiat Sata di Melfi, Fiat di Pomigliano,
Collettivo degli immigrati di Caserta, Comitato cassintegrati Alitalia, Bosch
di Bari, Ergom dell’indotto Fiat di Pomigliano, tra gli altri).
Gli interventi dei lavoratori hanno
mostrato una forte radicalità, in alcuni casi facendo emergere importanti
indicazioni di lotta. Sfortunatamente, però, l’organizzazione e la conduzione
dell’assemblea da parte del Comitato No Debito hanno di fatto tradito quella
combattività, rinchiudendola nei limiti burocratici della direzione di
quest’organismo che in passato abbiamo a più riprese evidenziato. Infatti, le
proposte operative sin da subito avanzate dalla presidenza – e su cui veniva
richiesto a tutte le organizzazioni presenti di pronunciarsi – erano ben poca
cosa rispetto a quanto la situazione in cui versano gli operai della Irisbus
impone, limitandosi a proporre tavoli permanenti di concertazione e, tutt’al
più, una manifestazione a Napoli, oppure ad auspicare che il prossimo governo
borghese finanzi un piano nazionale del trasporto pubblico che preveda la
produzione nuovo parco autobus e la riconversione di quello circolante.
Peraltro, l’assemblea è stata anche
teatro di una pesante resa dei conti fra diverse componenti del Comitato No
Debito, che, incuranti delle reali esigenze dei lavoratori, hanno regolato a
colpi di sciabola le divergenze esistenti all’interno di questa struttura che,
tanto più dopo la sconfitta anche elettorale di Rifondazione (che ne costituiva
la componente maggiore) è ridotta a un intergruppi, privo di radicamento
territoriale, costruito attorno alle "discriminanti" imposte da
Cremaschi (e accettate dalle sigle aderenti: Usb, Carc, Pcl, ecc.), cioè un
programma riformista neokeynesiano.
Alternativa Comunista, con
l'intervento nel dibattito del compagno Valerio Torre, ha invece ripreso e
rilanciato le rivendicazioni – occupazione della fabbrica, costruzione di uno
sciopero a oltranza che miri a paralizzare l’intera area, espropriazione senza
indennizzo e sotto controllo operaio dell’impianto – che gli stessi lavoratori
della Irisbus avevano in precedenza avanzato, anche partecipando alle
iniziative del Coordinamento No Austerity, (www.coordinamentonoausterity.org) mostrando
in tal modo di aver compreso che è questa l’unica strada da percorrere se si
vuole realmente contrastare il tentativo del padronato di imporre alla classe
lavoratrice una sconfitta epocale.
Crediamo che l'esito di questa
assemblea sarebbe stato diverso se il Comitato No Debito non avesse respinto,
come ha fatto, l'appello del Coordinamento No Austerity a convocare
unitariamente l'assemblea: essendo No Austerity un coordinamento di realtà
operaie e di lotta basato su una piattaforma di classe, la radicalità degli
interventi operai non sarebbe stata solo "ascoltata", ma si sarebbe
anche tradotta in concrete iniziative di lotta.






















