G8 UNIVERSITA': PROFUMO... DI MARCIO
di Giuliano Dall'Oglio (*)
Nelle giornate del
17-18-19 maggio si è svolto a Torino il G8 delle Università. Per quest'anno il
rettore del Politecnico, Francesco Profumo, ha scelto come luogo del summit il
castello del Valentino, a pochi passi dalla Facoltà di Architettura.
Francesco Profumo è
noto a tutti e il suo nome ha avuto molta risonanza all'inizio delle
contestazioni contro la legge Gelmini grazie al fatto che affermò pubblicamente
che in caso di passaggio della legge si sarebbe dimesso: poi, mesi dopo, si
dichiarò favorevole alla legge che inseriva anche la questione legata agli
atenei "virtuosi".
Il pre-G8 è stato
caratterizzato dalla decisione del rettore dell'Università di Torino di
chiudere Palazzo Nuovo, impedendo agli studenti di seguire le lezioni in quei
giorni e di dare esami; questa decisione ha portato alla protesta degli
studenti che hanno occupato il rettorato, mentre il rettore dichiarava ai giornali
di aver bisogno di una scorta perché si sentiva "in pericolo di vita" (nonostante
non avesse ricevuto minacce di alcun tipo).
La mobilitazione
contro il G8 ha visto la partecipazione di studenti provenienti da tutta Italia
ed Europa che hanno dormito nello Sherwood Camp. Anche noi abbiamo partecipato
alle mobilitazioni contro il G8 perché pensiamo che sia diritto degli studenti
decidere quale Università vogliono e non certo un gruppuscolo di rettori le cui
intenzioni sono quelle di trasformare le Università in Spa e adottare tagli
alle ricerca e trasformare l'Università in qualcosa di elitario e destinata
solamente a chi ha la possibilità di mantenersi gli studi aumentando le tasse
scolastiche.
Il 18 maggio c'è stata
un'imponente manifestazione degli studenti che ha paralizzato il centro città:
la manifestazione era totalmente pacifica e autorizzata ma le forze dell'ordine
borghese hanno utilizzato metodi repressivi caricando i manifestanti inermi che
si sono difesi ponendo i cassonetti dell'immondizia come barriere. Al termine
della giornata sono stati fermati 3 studenti (di cui 2 rilasciati) e i media
borghesi hanno mistificato gli scontri affermando che erano stati gli studenti
ad attaccare, facendo passare i poliziotti come vittime.
Il giorno seguente è stato caratterizzato da un clima intimidatorio da parte della polizia che saliva sui tram, bus e sulla metro per fermare coloro che potevano essere sospetti manifestanti; prima dell'inizio della manifestazione di martedì mattina sono stati arrestati Domenico e Alessandro, 2 manifestanti che si stavano recando alla manifestazione che ha visto ancora altre cariche della polizia.
(*) studente universitario, Pdac Sezione di Torino






















