Fiera del levante
La contestazione a Renzi
a cura della redazione web
Sabato scorso Alternativa
comunista, assieme ad insegnanti, lavoratori esodati ed altri movimenti di
lotta baresi, ha manifestato fuori ai cancelli della Fiera del Levante contro
la presenza di Renzi e contro il suo governo antipopolare.
Infatti, ormai in Italia
la situazione dei lavoratori e delle classi subalterne sta imboccando una
strada di duro e irreversibile peggioramento, il governo Renzi con Jobs Act,
Sblocca Italia, trivellazioni e Buona scuola sta smantellando giorno dopo
giorno i diritti dei lavoratori, lo stato sociale, l’istruzione pubblica e
danneggiando ormai irreversibilmente l'ambiente.
La stretta autoritaria del
premier, dopo aver calpestato tutte le proteste dei lavoratori facendo proprie
le riforme proposte da Confindustria e dal suo ammiratore Marchionne
sintetizzate nel Jobs Act che ha cancellato l'art. 18 e aumentato la precarietà
si è poi pesantemente abbattuta sul mondo della scuola ignorando migliaia di
studenti e insegnanti che in tutta Italia hanno riempito le piazze per
manifestare contro la “buona scuola” renziana per poi completare il devastante
quadro con l’attacco all’ambiente per mezzo di trivellazioni, Tap e
quant’altro.
Per questo Alternativa
Comunista, assieme ad altre realtà di lotta pugliesi, ha promosso la manifestazione
regionale “Cacciamo Renzi” per ribadire ancora una volta che oltre al sostegno
a lavoratori, studenti e insegnanti c'è la necessità urgente di unire e
organizzare tutte le lotte intorno ad una piattaforma di classe,
anticapitalista, antirazzista e antisessista.
Al fianco dei lavoratori di Bridgestone, OM Carrelli,
Sangalli, Natuzzi e di tutte le altre fabbriche pugliesi, nonché di insegnanti
e studenti, al fianco dei movimenti di lotta contro la truffa Xylella, al
fianco delle donne attaccate dal maschilismo imperante e ultimamente anche
dalle campagne governative che ne pretendono di dettare l’esistenza, al fianco
del movimento di lotta contro le trivellazioni, abbiamo contestato Renzi
ed il suo governo che detta la linea del più pesante attacco ai diritti delle
masse popolari degli ultimi decenni






















