Fermare la farsa dell’alta velocità
Per creare un sistema di trasporto pubblico efficiente
Per studenti e lavoratori pendolari
di Pdac Vicenza
Comune di Vicenza,
Regione Veneto, Ministero dei trasporti, Trenitalia e Camera di Commercio hanno
promosso e presentato lo scorso anno uno studio di fattibilità che vede passare
dalla provincia Vicenza il tracciato della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità/Alta
Capacità Milano-Venezia, lo scorso 13 gennaio 2015 è stato anche approvato dal
Consiglio Comunale di Vicenza.
Nonostante i primi
progetti di Trenitalia prevedevano il passaggio della nuova linea a sud dei
Berici senza alcuna fermata in città, la cricca politica e imprenditoriale
vicentina – ostinata da anni a volere una stazione in città – è riuscita a
portare a casa un progetto che rivoluzionerà la città, non tanto per il
quadruplicamento dei binari, quanto per le costosissime e folli opere connesse.
È prevista la
completa dismissione dell'attuale stazione ferroviaria e quindi la costruzione
di due nuove stazioni: una in zona Fiera-Ponte Alto e l'altra in zona
Stadio-Borgo Berga, entrambe in aree classificate a rischio idrogeologico
medio-alto. Proprio per tentare di evitare questo rischio alluvione, il
progetto prevede la creazione di un tunnel scolmatore che permetterà al fiume Retrone
di passare sotto Monte Berico, da viale Fusinato (zona Ferrovieri) a viale
Riviera Berica (sotto Villa Valmarana ai Nani). Per non farsi mancare nulla il
tunnel sarà diviso in due: mentre nella parte inferiore passeranno le acque in
piena del Retrone, la parte superiore sarà adibita al transito delle auto.
Ma non finisce qui:
tra la stazione in Fiera e quella in Tribunale i binari saranno interrati, al
loro posto in superficie scorrerà una nuova strada parallela a v.le Verona e
v.le S. Lazzaro mentre su queste ultime prenderà forma il tracciato del nuovo
filobus che attraverserà la città collegando le due nuove stazioni e il centro.
Di Alta
Velocità/Capacità a Vicenza se ne parla da anni, tuttavia mai come in
quest'ultimo progetto sono state presentate tutte queste opere accessorie che
di fatto hanno poco a che vedere con il raddoppio dei binari. Si tratta di
opere devastanti come il tunnel sotto M. Berico ma anche inutili come le due
nuove stazioni. A proposito di stazioni, con la dismissione di quella attuale
si darà libero sfogo alle speculazioni edilizie in quell'area. Per quanto
riguarda la ferrovia in senso stretto, gli stessi progettisti dicono che non si
può parlare realmente di Alta Velocità poiché i treni potranno viaggiare al massimo
fino ai 130-160 km/h a causa della scarsa linearità della linea ferroviaria.
Quanto ai costi,
Variati ha spiegato che il tratto vicentino Montebello-Grisignano di Zocco ha
un costo stimato di 2 miliardi 456 milioni di euro comprensivi dei 192 milioni
per le opere connesse. Soldi che andranno in mano ai grandi costruttori che
riusciranno a far lievitare brutalmente i costi, come è già successo per le
costruzioni di altre linee AV nel nostro paese, due esempi: la linea
Bologna-Firenze è costata 6,5 volte in più rispetto al preventivo iniziale, la
Torino-Milano 4 volte in più.
Gli interessi che si celano dietro la farsa dell'alta velocità
Lo studio di
fattibilità da cui scaturisce il progetto è frutto di un protocollo d'intesa
firmato in piena estate 2014, da lì a pochi mesi è stato redatto il progetto
che il sindaco Variati ha presentato pubblicamente lo scorso 11 dicembre, quel
giorno è stato deciso che il Consiglio Comunale si sarebbe dovuto esprimere
entro un mese. “Bisogna fare in fretta” dicono in Giunta Comunale, quasi come
se la città non potesse più sopravvivere senza questa grande opera che, di
fatto, non porterà alcun beneficio alla popolazione e ai pendolari già vessati
dal continuo aumento del costo del trasporto pubblico.
In sostanza questo
progetto è il frutto di un accordo tra gli industriali vicentini e
l'Amministrazione Variati che hanno deciso – a prescindere da tutte le altre
opere connesse - la creazione di una stazione AV/AC in zona Fiera. Allora a chi
serve il realmente portare l'AV/AC a Vicenza? Sicuramente non agli studenti e
ai lavoratori pendolari, servirà a garantire i guadagni delle lobby
politico-mafiose-imprenditoriali che vorrebbero gestire i cantieri per i
prossimi 5 o 10 anni, poco importa se si devasta l’ambiente per farlo (vedi Val
di Susa). Servirà a sottrarre denaro pubblico per gonfiare le tasche dei grandi
costruttori e imprenditori del cemento (comprese le cosiddette “coop rosse”)
che guadagneranno milioni con ingenti appalti e relativi subappalti i quali
probabilmente finiranno in mano alla criminalità organizzata; le mafie, come ampliamente
documentato dalle indagini, hanno già partecipato da nord a sud alla
costruzione del TAV e delle opere ad esso collegate.
Fermare l'av/ac per creare un modello di trasporto sostenibile
Il Partito di
Alternativa Comunista respinge questo progetto che prevede la costruzione di
una ferrovia riservata a un’ élite quando ci sono ogni giorno treni regionali
soppressi e in ritardo, vagoni sporchi e sovraffollati, passaggi a livello guasti,
stazioni prive di biglietterie. È necessario rilanciare da subito il trasporto
pubblico locale potenziando la rete ferroviaria regionale e investendo anche
sul quadruplicamento dei binari, ma ciò deve andare a vantaggio delle migliaia
di studenti e lavoratori pendolari che utilizzano la linea ogni giorno. Proprio
i pendolari sono i primi ad essere vessati dallo sperpero di denaro pubblico
funzionale alla costruzione del TAV/TAC dovendo far fronte ogni anno ai
continui aumenti di biglietti e abbonamenti: oggi un biglietto Vicenza-Padova
costa 4,05 € contro 2,90 € del 2010 (+ 40 %).
Il quadruplicamento
che viene proposto oggi da Variati e dagli industriali non servirà certamente a
soddisfare i progetti relativi al Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale perché
sui nuovi binari correranno solo i treni veloci. Questo SFMR (progetto
ambizioso ma “dimenticato” in qualche cassetto della Regione) va rilanciato per
rivoluzionare la mobilità veneta ponendo il mezzo ferroviario come punto di
riferimento, scardinando il sistema odierno basato sul trasporto su gomma. Il
trasporto su gomma, oltre a produrre più inquinamento in senso stretto, è la
causa di continue sottrazioni di terreno agricolo e quindi di devastazioni
ambientali, ce lo ricordano i comitati impegnati contro la costruzione delle
nuove arterie come la Pedemontana Veneta o l'autostrada Orte-Mestre.
Collegare le lotte per il rovesciamento del sistema economico!
Per vincere questa
battaglia la lotta non deve e non può rimanere circoscritta ad una questione
meramente locale. Infatti, il progetto vicentino si inserisce perfettamente
all'interno delle politiche nazionali portate avanti dai governi degli ultimi
anni e oggi da Renzi: in tutto il Paese si continuano a finanziare grandi opere
inutili e dannose che rispondono solo agli interessi della grande industria e
della finanza, Variati a Vicenza non vuole essere da meno.
La continuità tra ciò
che accade a livello locale e quanto avviene a livello nazionale è confermata
anche dalle politiche urbanistiche portate avanti in città: mentre a Roma il
decreto Sblocca Italia ha “svenduto” il Paese ai palazzinari, a Vicenza Variati
ha previsto inutili colate di cemento su circa 130 mila metri quadri di terreno.
In una città dove esistono oltre 7.000 appartamenti sfitti, autorizzare nuove
costruzioni significa evidentemente stare dalla parte degli speculatori e delle
grandi imprese immobiliari.
Tutto ciò fa capire
che la realizzazione del Tav non dipende semplicemente dalla mala gestione del
territorio o della cosa pubblica ma risponde alle logiche del capitalismo
e alle sue necessità di fare profitti per pochi a svantaggio del benessere
della stragrande maggioranza della popolazione e della tutela ambientale. La
responsabilità è del sistema economico! Non esiste, né potrà mai esistere, un capitalismo
«buono» distinto da quello «cattivo» di oggi che distrugge l’ambiente. Da
marxisti non siamo contro il progresso, ma deve essere chiaro che attualmente
il Tav non è un progresso per la società, ma solo una maggiore fonte di
profitto per gli sfruttatori. Sono altre le opere che servono al progresso:
quadruplicamento dell'attuale linea Milano-Venezia e in generale potenziamento
delle linee locali per aumentare la qualità del trasporto pendolare, piano
nazionale di ristrutturazione e messa in sicurezza del patrimonio pubblico (case,
scuole, ospedali, ...), bonifiche ambientali, difesa dal dissesto
idrogeologico, ecc...
Solo la creazione di
un governo di lavoratori che risponda agli interessi della collettività potrà attuare
questo programma, per questo riteniamo indispensabile il rovesciamento
dell'attuale governo e del sistema capitalista che rappresenta!
• NO AL TAV/TAC E ALLE OPERE CONNESSE.
• SÌ ALLA COSTRUZIONE DI UN TRASPORTO LOCALE EFFICIENTE E GRATUITO AL SERVIZIO DEI PENDOLARI!
• FERMIAMO LE GRANDI OPERE FUNZIONALI SOLO AGLI INTERESSI DI POCHI INVESTITORI PLURIMILIONARI.
• NO ALLA TRAPPOLA DEL REFERENDUM, FINTA OPPOSIZIONE CHE CONSEGNA LA LOTTA ALLE STESSE ISTITUZIONI CHE SONO GUIDATE E CONTROLLATE DAL POTERE ECONOMICO CHE VUOLE IL TAV!
• COSTRUIAMO UNA REALE MOBILITAZIONE CHE NON SCENDA A PATTI CON IL POTERE ECONOMICO E CHE SI LEGHI AL MOVIMENTO DEI LAVORATORI AI QUALI SI STANNO NEGANDO SALARI DIGNITOSI, CASA E DIRITTI IN NOME DELLA CRISI ECONOMICA DEL CAPITALISMO!
• COSTRUIAMO A VICENZA UN MOVIMENTO CHE SI COORDINI CON I MOVIMENTI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI CONTRO LE DEVASTAZIONI AMBIENTALI!






















