Dopo il 15 ottobre
La repressione non fermerà le lotte
Con una serie
di arresti e provvedimenti, la magistratura borghese torna a colpire settori
dei movimenti di lotta.
Dopo aver
cercato la mattanza in piazza il 15 ottobre con i caroselli dei blindati di
polizia e carabinieri in mezzo ai manifestanti inermi e ai passeggini, dopo
aver cercato a tutti i costi di giustificare i soprusi in Val Susa con il
sempre comodo fantasma "anarco-insurrezionalista”, gli apparati repressivi
dello Stato borghese tornano a sbattere i fantomatici “mostri” in prima pagina
per cercare di colpire e fermare i movimenti di lotta che cercano di mettere in
discussione il sistema capitalista che crea precarietà, disoccupazione e
sfruttamento, e la cui, questa si, vera violenza si abbatte quotidianamente su
lavoratori, studenti, precari ed immigrati.
Alternativa
Comunista afferma la propria incondizionata solidarietà militante ai colpiti
dalla repressione capitalista ed esige la revoca di tutti i provvedimenti
repressivi odierni e precedenti e la liberazione di tutti i compagni arrestati
nell'ambito dell'attuale campagna repressiva partita il 15 Ottobre 2011 a Roma.
Il Pdac fa
appello a tutte le forze di sinistra perché nessuno volti la testa dall'altra
parte: a prescindere dalle differenze politiche, contro la repressione è
necessaria una risposta unitaria.






















