Partito di Alternativa Comunista

Caro bollette e crisi energetica: le loro soluzioni e le nostre

Caro bollette e crisi energetica: le loro soluzioni e le nostre

 

 

 

di Massimiliano Dancelli

 

 

La crisi energetica, aggravata dalla guerra in Ucraina, ha causato l’aumento del prezzo delle materie prime utilizzate per la produzione di energia, ancora largamente legate all’inquinante fossile, gas naturale in primis. Questo ha inciso spropositatamente sul prezzo delle bollette e sul costo finale delle merci, creando grosse difficoltà principalmente alle famiglie della classe lavoratrice e ai piccoli commercianti.
I lavoratori e le lavoratrici vedono sempre più sgretolarsi il potere d’acquisto dei propri salari. Inoltre, col perdurare di questa situazione, corrono il rischio di vedere il proprio stipendio ulteriormente decurtato (per cassa integrazione) o di perderlo del tutto, se l’impresa dove lavorano dovesse decidere di chiudere o delocalizzare per far fronte agli aumentati costi dell’energia e delle diverse materie prime.
Sull’analisi di ciò che ha portato a questa pesante inflazione e sulle prospettive per il prossimo futuro, rimandiamo ai due ottimi articoli scritti recentemente da Alberto Madoglio (1), qui cerchiamo di analizzare le soluzioni che sono state messe in campo dai diversi governi borghesi e confrontarle con quello che crediamo andrebbe fatto per risolvere, dal punto di vista della nostra classe, questa situazione.

 

Le soluzioni della borghesia

I governi di tutti i Paesi, specialmente quelli dell’Unione europea, stanno mettendo in campo più o meno tutti le stesse soluzioni per cercare di far fronte a questa situazione, che non ha solamente effetti immediati per la diminuzione del tasso di profitto di una componente della grande borghesia industriale, ma che potrebbe avere effetti devastanti a livello sociale già nel medio periodo. Cosa che cercano di limitare elargendo briciole sotto forma di aiuti in busta paga o ridicole riduzioni di tasse.
Il governo Draghi ha stanziato 49,5 mld. Il grosso è andato come sostegno alle imprese e solo una piccola parte è stata usata per mitigare di pochi euro a famiglia l’aumento delle bollette: 200 euro prima e 150 euro poi di miseri aiuti in busta paga, con l’abbassamento di 25 centesimi per qualche mese il prezzo dei carburanti. È evidente come siano state insufficienti queste misure di fronte ai previsti 1322 euro che le famiglie operaie dovranno sostenere in più nel 2022 e ai 632 euro già sostenuti lo scorso anno (2).
Il governo Meloni pare intenzionato a seguire la stessa strada, sono previsti infatti 15 mld nella prossima legge di bilancio (3) per dare aiuti a «famiglie e imprese». È facile prevedere che ancora una volta per i proletari ci saranno solo briciole che non cambieranno le condizioni di vita della classe lavoratrice, dei disoccupati e dei pensionati, ormai sempre più schiacciati dall’aumento del costo della vita.
Inoltre, per coprire finanziariamente questi «aiuti» utilizzano soldi che si traducono in tagli allo Stato sociale, peggiorando servizi essenziali quali la sanità o l’istruzione, mentre aumentano le spese militari. Le soluzioni dei diversi governi sono in ogni caso solo utili al mantenimento dei profitti della classe che essi rappresentano: la borghesia e i padroni. Come abbiamo ampiamente visto col governo precedente e col governo Conte durante la pandemia - da cui percepirono ben 500 mld - le grandi imprese saranno infatti le uniche a ricevere la fetta più grande; fetta che poi non ripartiranno assolutamente tra i lavoratori, come già si può vedere dalle piattaforme di rinnovo dei contratti del settore gomma plastica, dei metalmeccanici o in Stellantis.
Infine, tra le altre proposte che i diversi governi cercano di mettere in atto, troviamo il ricorso alle fonti di energia alternative al gas naturale russo, che per loro significano o il ritorno al nucleare, al carbone, o la ricerca di nuovi giacimenti di gas, come propone per l’Italia il governo Meloni. Tutto questo con buona pace dell’ambiente e degli accordi farsa delle varie Cop.

 

Le nostre proposte

Noi pensiamo che all’interno di questo sistema economico, il capitalismo, sarà impossibile trovare una soluzione definitiva alla questione del rialzo dei prezzi dell’energia, cosi come alla questione del rialzo dei prezzi delle merci. Tutto questo è legato infatti alla ciclicità del presentarsi delle crisi economiche, che sono un tratto distintivo e intrinseco del sistema di produzione capitalistico. Un sistema anarchico, basato sull’iniziativa individuale e quindi sullo scontro tra le imprese (concorrenza), un sistema che sfrutta la manodopera a basso costo del proletariato e le risorse del pianeta senza nessuna pianificazione e senza nessuna regola se non quella della rincorsa forsennata al profitto personale.
Se vogliamo dare una risposta ai problemi della classe lavoratrice, anche in riferimento al caro bollette, dobbiamo partire da questa considerazione sul sistema economico in cui viviamo. Dobbiamo riconoscere che non apparteniamo tutti alla stessa classe, ma che noi siamo gli sfruttati e loro sono gli sfruttatori e che ci sono dei responsabili alla condizione di barbarie in cui versa l’umanità e quindi ci sono dei responsabili anche per il rincaro dei prezzi dell’energia e degli altri beni di prima necessità di cui la classe lavoratrice patisce le pene peggiori. Dobbiamo quindi eliminare le cause se vogliamo curare la malattia.
I lavoratori e le lavoratrici uniti ai giovani che si stanno battendo contro il cambiamento climatico devono riprendere in mano il proprio destino e ribaltare i rapporti di forza nei confronti della controparte padronale.
Dobbiamo costruire un percorso di lotta che porti alla costruzione di un grande sciopero generale che chieda: la nazionalizzazione di tutte le aziende che estraggono materie prime e di quelle che producono e distribuiscono l’energia e i carburanti, ponendole sotto il controllo dei lavoratori di modo che possano evitare ogni speculazione sul prezzo; la scala mobile dei salari e delle ore di lavoro a parità di salario, per contrastare l’inflazione e la disoccupazione; sostenere attivamente la resistenza delle masse popolari ucraine, come unica soluzione per la fine della guerra, che è tra le cause della difficoltà per l’approvvigionamento delle risorse energetiche.
Queste soluzioni potrebbero apparire come utopistiche, ma pensiamo che siano le uniche in grado di risolvere, per la classe lavoratrice, la questione del caro bollette e dell’aumento del costo della vita. Le risorse economiche per coprire le nostre proposte ci sono, basta prelevarle dai profitti del grande capitale – ricordiamo di passata che l’Eni ha quadruplicato i profitti negli ultimi mesi… (4) - e destinarle, anziché agli armamenti, al benessere di tutta la nostra classe.
L’unica utopia per noi infatti, è quella di pensare – come fa una parte della sinistra «radicale» - che si possa trovare una soluzione affidandosi a questo o quell’altro governo borghese attraverso un percorso elettorale. Per noi il percorso da costruire deve essere invece un percorso di lotta, guidato da un partito rivoluzionario organizzato, che possa mettere in discussione tutti i governi ma anche il sistema nel suo insieme. Questa è la vera soluzione per la classe lavoratrice.

 

Note:

1)https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/nazionale/l-impestuosa-crescita-della-bolletta-energetica-un-altro-salasso-per-i-lavoratori-lio https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/internazionale/recessione-guerra-rincari-energetici-solo-nuvole-all-orizzonte-per-il-capitalismo

2)https://www.rainews.it/articoli/2022/09/bollette-evitato-il-raddoppio-dei-prezzi-dellelettricit-del-mercato-tutelato-aumento-del-59-372481b9-d9cb-4b18-85c3-a239f29ada52.html#:~:text=Quanto%20incide%20l'aumento%20sulle%20tasche%20degli%20italiani&text=In%20termini%20di%20effetti%20finali,dell'anno%20precedente)%22

3)https://tg24.sky.it/politica/2022/10/29/governo-meloni-legge-bilancio#02

4)https://www.milanofinanza.it/news/eni-conti-record-nei-nove-mesi-l-utile-balza-di-oltre-cinque-volte-a-13-26-miliardi-202210280845437373#:~:text=I%20conti%20di%20Eni%20battono,%2C3%20miliardi%20nel%202021).

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