Bologna respinge la Lega e i fascisti
L'8 novembre, studenti e studentesse, lavoratrici e lavoratori, precari e disoccupati hanno respinto l’invasione leghista manifestando in migliaia da mattina a sera per tutta la città. Si è trattata di una forte risposta popolare contro la provocazione di Salvini, una provocazione numericamente poco riuscita (aldilà dei centomila decantati dalla Lega).
I due cortei, partiti alle 11, dal Ponte di Stalingrado e da Piazza XX settembre, hanno attraversato la città, esprimendo una forte e chiara opposizione al populismo reazionario dei Salvini, Berlusconi e Meloni. La polizia ha cercato di reprimere brutalmente le manifestazioni, in particolare caricando pesantemente per sette volte il corteo del Ponte di Stalingrado, dove ci sono stati diversi contusi, e respingendo manganelli alla mano l’altro corteo venuto a soccorrere il primo.I Giovani comunisti rivoluzionari, presenti nella mobilitazione di ieri, esprimono la massima solidarietà a tutti i manifestanti rimasti feriti e fermati dalla polizia, ribadendo che solo con la lotta si possono respingere i nuovi progetti populisti messi in campo dalla destra e le politiche del governo Renzi che attaccano diritti e condizioni materiali di classe lavoratrice e nuove generazioni. Ma questa lotta dev’essere unitaria e con chiare parole d’ordine anticapitaliste, pena la riduzione dello scontro ad una inutile e dannosa estetica del conflitto che, nel breve come nel lungo periodo, non può che rafforzare le posizioni dell’avversario. Se non c’è una prospettiva anticapitalistica nell’unità delle lotte, anche i più decisi conflitti che metteremo in campo finiranno per essere sconfitti.
Non rinunciando a esprimere le nostre posizioni politiche in merito a quelli che consideriamo i limiti in generale degli ultimi movimenti di lotta in Italia, assenza di prospettiva e conflitto fine a se stesso, ribadiamo che saremo sempre al fianco di chi lotta per un futuro migliore e contro i rigurgiti di fascismo che, in tempo di crisi economica, ritornano a infestare le strade delle nostre città. Ora e sempre resistenza.






















