A proposito del "caso Vendola-Fatto Quotidiano"
L'ulteriore conferma della subalternità di Vendola
ai padroni
di Michele Rizzi (*)
Gli stretti
rapporti, anche confidenziali, tra il governatore Vendola e l'ex braccio destro
di Riva (Ilva), Archinà, testimoniati dalla telefonata rivelata dal quotidiano Il Fatto quotidiano, rafforzano la tesi
da sempre sostenuta da Alternativa comunista.
Una tesi che
ha natura puramente politica e che sostiene la totale subalternità del potere politico di centrosinistra, personificato
dal governatore, al potere economico rappresentato dai Riva. D'altronde, se non
fosse così non si capirebbe nemmeno la natura confidenziale dei rapporti (anche
nel deridere un giornalista che tentava di fare il suo lavoro).
Tre
anni fa alle regionali scorse, per dare ulteriore visibilità alla linea di
indipendenza di classe che da sempre sosteniamo con la nostra attività
militante, sfidammo proprio questa politica amica del padronato che accomuna
centrodestra e centrosinistra, ed utile ad esso nel soddisfare i propri
interessi materiali. Una politica che ha fatto di Vendola il governatore più
esaltato dalla Confindustria (dalla Marcegaglia e Squinzi). Una esaltazione che
ha certamente basi materiali che sono legate ai milioni di finanziamenti pubblici
che il suo governo ha regalato in questi otto anni alle multinazionali: solo
nell'ultimo anno, tra quelli più noti, 10 milioni di euro a Ryanair, 40 a
Natuzzi, 110 all'Ilva.
D'altronde,
non serviva una telefonata per mostrare la vera natura del centrosinistra
vendoliano, una natura padronale che ha poco a che fare con gli interessi dei
lavoratori. Si pensi alla gestione delle vertenze lavorative Om, Bridgestone,
Natuzzi, giusto per citarne alcune, e a quelle che coinvolgono anche problemi
ambientali, vedi il caso Ilva, discariche Martucci, Grottelline, ecc.
Per
questo crediamo che, anche agli occhi di molti attivisti, lavoratori e giovani
che si sono fatti attrarre dalle sirene vendoliane nel 2010 e che adesso si
sentono traditi, il governatore dovrebbe andarsene insieme alla sua giunta
filo-padronale: perchè o si sta con Archinà e Riva o si sta con i lavoratori e si
difende l'ambiente dalla distruzione capitalistica.
Noi del Pdac abbiamo deciso di stare con i secondi (linea che il nostro partito difende, unico a sinistra, in Puglia), il governatore con i suoi amici confindustriali.
(*) coord. regionale Pdac Puglia






















