CORTEO DEL 12 APRILE:
LIBERTA' IMMEDIATA PER GLI ARRESTATI, SOLIDARIETA' AI FERITI!
I limiti della manifestazione e la necessità di proseguire la lotta
contro il governo Renzi
Il Partito di Alternativa
Comunista, che sabato 12 aprile era in piazza a Roma insieme coi movimenti di
lotta a difesa del diritto alla casa e al lavoro, esprime la propria
solidarietà militante ai manifestanti feriti e arrestati. La polizia, che
difendi i capitalisti e i loro governi mentre reprime chi lotta, ancora una
volta si è scagliata con inaudita violenza su tanti giovani precari, studenti,
immigrati che manifestavano per rivendicare il diritto a una vita dignitosa.
Chiediamo l'immediata scarcerazione di tutti i compagni arrestati e ci
attiveremo per promuovere iniziative di lotta e di solidarietà in loro favore.
Sono arresti che si vanno ad
aggiungere alle centinaia di denunce, condanne e incarcerazioni che hanno
colpito negli scorsi mesi gli attivisti dei movimenti di lotta, gli operai, i
precari, gli studenti: la giustizia borghese garantisce l'impunità a chi si è
macchiato di gravi reati (come dimostra la surreale vicenda dei processi a Berlusconi,
che non ha fatto nemmeno un giorno di galera) e punisce chi lotta contro il Tav
o contro i padroni. Emblematico il caso della Electrolux di Solaro, dove i
carabinieri, chiamati dal padrone, sono intervenuti per impedire lo svolgimento
di uno sciopero e di un'assemblea operaia: anche agli operai della Electrolux
va tutta la nostra solidarietà.
In relazione alla
manifestazione romana,condanniamo anche l'atteggiamento degli organi di
informazione (tv e giornali) che hanno solo di passata citato le reali e
importanti ragioni della protesta, puntando l'attenzione sulla ripetuta
condanna nei confronti dei "manifestanti violenti".
L'esigenza di esprimere
solidarietà ai compagni arrestati e feriti non ci deve impedire, tuttavia, di
riflettere su quelli che sono stati i limiti della manifestazione del 12
aprile. Ancora una volta, come già in passato, piccoli gruppi autoreferenziali hanno
deciso di iniziare uno scontro con la polizia, mettendo a rischio l'incolumità
di tanti manifestanti inermi. Crediamo che questo accada anche perché, in
questa come in altre manifestazioni, è mancato un percorso democratico di
preparazione della stessa: sono mancate assemblee significative nei territori,
nonché momenti partecipati di incontro nazionale tra tutti i soggetti che
avevano aderito all'appello lanciato a febbraio. La gestione è stata totalmente
monopolizzata da poche sigle: questo ha impedito che ci fosse una discussione
ad ampio raggio sull'organizzazione manifestazione stessa, inclusa la
definizione di un servizio d'ordine in grado di contrastare l'azione di piccoli
gruppi interessati solo a scontri con la polizia fini a sé stessi.
E' importante che la
manifestazione del 12 aprile - prima manifestazione nazionale contro il governo
Renzi - apra un percorso di lotte radicali e organizzate in modo ampio contro i
piani di austerity del governo e dell'Unione Europea. Il Pdac era in piazza il
12 aprile, non mancheremo ai prossimi appuntamenti: ci batteremo affinché la
mobilitazione possa estendersi a tutte le realtà di lotta, con un percorso
democratico e condiviso di costruzione delle future mobilitazioni.
Comitato centrale del Partito di Alternativa Comunista






















