Intifada fino Alla Vittoria!
Per un 25 aprile a sostegno della Resistenza palestinese
Volantino del Pdac per il 25 aprile (con alcuni suggerimenti di lettura per approfondire)
Da due anni al governo vi è una coalizione di estrema destra, guidata da un partito, Fratelli d’Italia, erede del Msi, a sua volta fondato da ex esponenti del regime fascista di Mussolini, regime che gettò nel baratro prima l’Italia e poi l’Europa per molti anni. Al contempo sono mesi che è in corso in Palestina un vero e proprio genocidio da parte dello Stato sionista e criminale di Israele, con il beneplacito della comunità internazionale, tra cui il governo italiano. Tutto questo fa sì che questa ricorrenza non possa essere festeggiata in modo retorico.
Se tali questioni hanno riacceso l’attenzione di larghi settori di giovani, donne e lavoratori, sulla necessità di combattere ogni rigurgito neofascista e il genocidio in corso in Palestina, c'è anche chi vuole utilizzare in maniera strumentale questo genuino sentimento popolare. Non sono credibili come paladini della lotta al fascismo e al sionismo dirigenti di partiti come Pd e M5s che hanno, nei fatti, condiviso politiche razziste e antioperaie con Fratelli d’Italia e la Lega e che, inoltre, sono complici del massacro del popolo palestinese viste le loro posizioni a sostegno di Israele e di un suo presunto «diritto all’autodifesa».
Non sono da meno i Partiti della sinistra riformista come Rifondazione Comunista, che, pur manifestando per la Palestina, riconoscono lo Stato coloniale di Israele attraverso la formula ipocrita dei Due Stati, che implicitamente esclude il ritorno di milioni di profughi palestinesi, dando per scontata l’occupazione coloniale iniziata nel 1948. Sono gli stessi Partiti riformisti che oggi rievocano le gesta del Partito comunista italiano sotto la guida di Togliatti, che, su ordine di Stalin, disarmò l’eroica Resistenza tradendola. Il Pci stalinista fu strumento della collaborazione di classe che consentì ai padroni di tornare a controllare le fabbriche dalle quali i partigiani in armi li avevano cacciati.
Per noi l’antifascismo non è una medaglia da mettersi al petto ogni 25 Aprile, fianco a fianco con chi sfrutta, opprime i lavoratori e difende lo Stato razzista di Israele. Noi vogliamo ricordare il vero significato del 25 aprile: quello di una lotta iniziata nelle fabbriche di Milano, Torino, Genova nella primavera del 1943 e che, nell’aprile di due anni dopo, non voleva limitarsi a farla finita con Mussolini e soci ma anche con quelle famiglie della borghesia italiana, Agnelli in testa, che avevano sostenuto il regime per un ventennio.
L’antifascismo e l’antisionismo o sono di classe o non sono. Per questo noi lottiamo contro il capitalismo, per farla finita una volta per tutte con un sistema che, in nome del profitto, riduce alla miseria milioni di persone, alimenta le guerre e sta creando le condizioni perché la barbarie fascista possa ripresentarsi, come oggi sta accadendo in Palestina attraverso la pulizia etnica di un intero popolo.
La Lega internazionale dei lavoratori - Quarta Internazionale, di cui il Pdac è sezione italiana, sostiene che il vero antifascismo è anticapitalismo e che per rendere finalmente la Palestina libera bisogna smantellare lo Stato coloniale di Israele: per questo serve il sostegno delle masse arabe in lotta contro Israele e contro i propri regimi complici, nella prospettiva della costruzione di una Federazione di Stati socialisti del Medio Oriente.
Per approfondire:
- Ricci, «Una rivoluzione tradita. 1943-1948: la Resistenza operaia in Italia» www.partitodialternativacomunista.org/politica/nazionale/una-rivoluzione-tradita-1943-1948-la-resistenza-operaia-in-italia
- Stefanoni, «Ministro di grazia ma non di giustizia. Togliatti e il colpo di spugna sui crimini fascisti»
- Stefanoni, «Capitalismo in decadenza, piccola borghesia in crisi, fascismo: l’attualità dell’analisi di Trotsky»