Gran Bretagna: pieno supporto allo sciopero dei ferrovieri!
Comunicato della Lega socialista internazionale (Isl), Gran Bretagna
Mentre in alcuni Paesi del mondo – dall’Ecuador allo Sri Lanka - sono in corso processi rivoluzionari (di cui aggiorneremo su questo sito nei prossimi giorni), anche in Europa arrivano segnali di ripresa delle lotte: nelle scorse settimane la Gran Bretagna è stata attraversata da imponenti scioperi dei trasporti (in particolare dei ferrovieri), come non si vedeva da decenni in quel Paese. Le stesse dimissioni di Boris Johnson sono indice di un approfondirsi della crisi politica e sociale. Riportiamo qui uno dei comunicati diffusi dalla sezione inglese della Lit-Quarta Internazionale (Isl) ai lavoratori in sciopero [la redazione].
Il più grande sciopero dei lavoratori delle ferrovie e della metropolitana degli ultimi 30 anni è stato definito dal [ormai ex, ndt] primo ministro Boris Johnson come «un’idea terribile e non necessaria», procedendo poi a chiedere un accordo sull’aumento dei salari. Il Partito dei Tories è esclusivamente interessato al profitto - attraverso privatizzazioni e tagli alle spese - incolpando la classe lavoratrice di non accettare salari da fame e condizioni di lavoro brutali. Nel mentre le grandi aziende sfruttano l’inflazione per innalzare maggiormente i prezzi. Dal 2013 al 2019 le compagnie ferrovie hanno fatto guadagnare almeno 1 miliardo di sterline agli azionisti. Nel 2021 gli operatori dei bus e delle ferrovie hanno dichiarato più di 500 milioni di dividendi a vantaggio degli azionisti — e vantato l’arrivo di ulteriori milioni — dopo aver ricevuto finanziamenti extra nella forma di sussidi per continuare il servizio durante il parziale lockdown. Poco dopo, nel 2022, hanno di nuovo aumentato i prezzi. Così, i Tories e le compagnie hanno penalizzato i ferrovieri e i passeggeri.
Portiamo la nostra solidarietà all’Unione Nazionale dei Lavoratori Ferroviari (Rmt) e invitiamo tutti i sindacati e i passeggeri dei treni a fare lo stesso durante gli scioperi. Sosteniamo i picchetti, chiediamo al Tuc [il più grande sindacato confederale, ndt] di organizzare uno sciopero nazionale!
Da un lavoratore della Rmt: «Tutti i lavoratori ferroviari hanno subito un blocco salariale negli ultimi tre anni, con l’aumento dell’inflazione abbiamo bisogno di un aumento salariale, di un blocco dei licenziamenti, della protezione delle pensioni e nessuna variazione nei termini e nelle condizioni dei contratti lavorativi. So che questo non accadrà poiché Shapps [ministro dei trasporti, ndt] non avvierà nemmeno i negoziati per cercare di risolvere i nostri problemi, quindi questa è una lotta da cui dipendono le nostre vite. In tutto il Regno Unito le persone stanno soffrendo gli stessi problemi, bollette dell’energia da far piangere, prezzi del cibo alle stelle, prezzi della benzina che salgono ogni giorno, inflazione a quasi l’11%».
Un’ampia mobilitazione di scioperi
Per mesi, fino ad oggi, si sono verificati molti scioperi, come abbiamo riportato nell’ultimo numero di Socialist Voice [il periodico dell’Isl, ndt]; nel 2022 il numero di scioperi organizzati è il più alto degli ultimi 5 anni.
A giugno e luglio scioperi sono stati organizzati contro il carovita, il peggioramento delle condizioni di lavoro, le disuguaglianze di retribuzione, licenziamenti e i carichi di lavoro eccessivi. Scioperi che hanno coinvolto i lavoratori delle piattaforme petrolifere del Mare del Nord, e molti siti sono ancora in sciopero come le raffinerie Fawley. Al contempo anche il personale delle università e degli istituti superiori ha attivato le proprie campagne di lotta e si rifiuta di procedere con la valutazione degli studenti dopo una riduzione dei salari. Tutti i sindacati delle scuole superiori (colleges) hanno rifiutato l’ultima offerta nazionale di un aumento degli stipendi del 2,5% e si stanno esprimendo per un’azione di sciopero con la richiesta di un aumento del 10%. Possiamo e dobbiamo realizzare uno sciopero generale, ma a tal fine è necessario che i nostri sindacati e le organizzazioni di base sostengano la richiesta in tutti gli ambiti sindacali.
La politica del Partito Laburista
Keir Starmer [attuale leader del Partito laburista britannico] non ha interesse a coinvolgere i sindacati nello sciopero per lottare contro le politiche dei Tories sulla retribuzione, per migliori condizioni di lavoro e contro le privatizzazioni. Il segretario di Stato dei trasporti, Grant Shapps, ha detto che è da pazzi pensare che i Tories vogliano uno sciopero dei sindacati delle ferrovie, ricordando che il Partito laburista accusa il governo di incoraggiare gli scioperi ad andare avanti per alimentare la divisione.
È tipico di Starmer evitare di dare pieno appoggio alla Rmt [il sindacato dei trasporti, ndt]. Keir Starmer e il Partito laburista appoggiano completamente la stessa ideologia capitalista che è alla base della politica dei Tories. Un governo Laburista continuerebbe fermamente a portare avanti attacchi capitalisti alla classe operaia per aiutare il capitalismo sempre a spese della massa della popolazione e dei più poveri.
Il Partito laburista non è in grado di avanzare una posizione a difesa della classe operaia. I sindacati dovrebbero rompere con quel Partito borghese e sostenere lotta per la realizzazione di un Partito dei lavoratori che si ponga l’obiettivo offrire una prospettiva rivoluzionaria a tutti i lavoratori della Gran Bretagna.
Per un vero Partito di lavoratori!
Il Partito laburista non ha alcuna intenzione di guidare la lotta contro l’inflazione e contro gli orrori del capitalismo e dell’imperialismo. Milioni di persone hanno fatto esperienze amare di cosa il libero mercato e il capitalismo significhino, in un tempo in cui coloro che regolano la società capitalista si arricchiscono sempre più.
La stragrande maggioranza delle persone riconosce la necessità di un cambiamento radicale della società, ecco quindi il crescente numero di scioperi e proteste ostili verso il governo dei Tories e la loro politica brutale: tutte lotte supportate dai giovani e da ampi settori della classe operaia, dalle tante nazionalità oppresse e da ampi strati della classe media impoverita.
Un vero Partito dei lavoratori dovrebbe avere come obiettivo un governo dei lavoratori con una politica di proprietà comune e di controllo dei lavoratori, a difesa delle comunità multietniche, degli immigrati e dei richiedenti asilo. Un Partito dei lavoratori dovrebbe stabilire un’immediata nazionalizzazione delle ferrovie, dell’acqua, del gas, dell’elettricità; dovrebbe avere una politica di tassazione dei ricchi e di sostegno ai disabili e dei poveri, avere una politica che metta tra le sue priorità un servizio sanitario gestito da comitati/direttivi costituiti dai rappresentanti del personale ospedaliero, dei sindacati e delle comunità popolari. Un Partito dei lavoratori dovrebbe essere a favore del ripristino delle sovvenzioni agli studenti, fornire una vera formazione al lavoro per i giovani con una retribuzione di base pagata dalle aziende, avere una politica contro la disoccupazione, una politica di lavori pubblici a salario pieno e avere una politica educativa definita insieme con i genitori, gli insegnanti e le comunità.
Quindi, noi sosteniamo la richiesta di un nuovo, un vero Partito dei lavoratori in cui si possa costruire un programma per la lotta di massa e radicale, per affrontare tutti i problemi creati dal capitalismo: aumento del costo della vita e tutti gli attacchi contro la classe operaia.
Costruiamo la Lega socialista internazionale
Sosteniamo la formazione di un nuovo Partito dei lavoratori per aiutare a dare unità alla lotta. Ma questo non è sufficiente. La classe operaia necessita di un Partito rivoluzionario che sia completamente indipendente dalla classe, internazionalista e marxista: è l’unica condizione per vincere.
Attraverso il lavoro della nostra internazionale, della Lega Internazionale dei Lavoratori e della sua sezione britannica (Isl. Lega socialista internazionale), stiamo costruendo una rete di connessione con la lotta di classe mondiale.
Chiediamo a tutti i membri dei sindacati di richiedere:
- L’organizzazione di uno sciopero generale, proclamato anche dal Tuc!
- Il controllo dei prezzi per porre termine alla speculazione delle multinazionali!
- Una scala mobile di salari in linea con l’inflazione e con adeguamento mensile che includa tutti i sussidi e le pensioni!
- La nazionalizzazione di tutti i monopoli sotto il controllo dei lavoratori, ripresa e nazionalizzazione di tutti i servizi pubblici come le ferrovie sotto il controllo dei lavoratori!
[Traduzione dall’inglese di Viola Medici]