Partito di Alternativa Comunista

Pandemia: le responsabilità dei governi borghesi

Pandemia: le responsabilità dei governi borghesi

 

 

 

di Diego Bossi (operaio Pirelli)

 

 

Siamo da poco entrati nel 2022, vale a dire il terzo anno dell’era Covid, e siamo di nuovo a scrivere sulla pandemia, un po’ per tracciare il bilancio disastroso della gestione dei governi succedutisi in questi ultimi 24 mesi, un po’ per cercare di spiegare bene l’analisi e la posizione del nostro Partito.
«Spiegare», questa è la parola chiave. Cercare di far comprendere il nostro punto di vista e cercare di farlo comprendere ai lavoratori, specialmente alle avanguardie che quotidianamente si trovano in prima linea nella lotta di classe.

 

Alcune premesse necessarie

Prima di iniziare è però bene chiarire tre punti fondamentali: 1) perché vogliamo spiegare la nostra analisi; 2) quale metodo useremo per spiegarla; 3) quali sono i princìpi del marxismo su cui essa si sorregge.
Partiamo dal primo punto. A noi non interessa farci comprendere per mere finalità accademiche, né interessa entrare nell’agone di tutti coloro che hanno da dire qualcosa né, tantomeno, interessa pontificare dogmi incontestabili. Da marxisti elaboriamo le nostre teorie sull’analisi della storia e le testiamo alla prova dei fatti.
Secondo punto. Il metodo che useremo è quello delle domande e risposte, vale a dire che porremo alcune domande per noi importanti e daremo in seguito la nostra risposta. In questo modo, a ragion di chiarezza, potremo meglio schematizzare i vari aspetti del tema esplicando al meglio la nostra posizione.

Infine il terzo punto. Quali sono i princìpi che caratterizzano i marxisti e che sono alla base della loro analisi? Ce ne sono diversi, ma per la comprensione del nostro articolo è importante spiegarne tre: 1) la società capitalista è caratterizzata da un insanabile scontro tra classi sociali (le principali sono la borghesia e il proletariato, ma vi sono anche  classi intermedie come la piccola borghesia); 2) il governo non è un organo neutro e al di sopra delle classi sociali, ma è il governo della borghesia quale classe dominante, la sua espressione organizzativa, militare, legislativa e giudiziaria: il «governo borghese», in una sola ed esaustiva espressione; 3) le direzioni politiche e sindacali della società corrispondono a determinati interessi materiali sia di classe sia di apparato burocratico, ma questo lo vedremo nel dettaglio in questo testo.
Un altro elemento da sapere prima di iniziare questa lettura è che, al di là del numero di cosiddette «ondate» della pandemia, è molto importante avere bene in mente tre principali fasi distinte: l’insorgenza, i protocolli di sicurezza, i vaccini.
Possiamo ora cominciare con le nostre domande e risposte, tenendo sempre a mente che per noi marxisti nessuna risposta potrà prescindere dall’analizzare in ogni situazione l'operato della borghesia, del governo e delle direzioni di partiti e sindacati, cercando di individuare la strada che meglio si districhi tra nemici e traditori del proletariato.

 

Prima domanda: di chi sono le responsabilità di milioni di vittime del Covid-19?

Per prima cosa dobbiamo subito sfatare la narrazione dell’«evento naturale» a cui un’indistinta «umanità» ha cercato di reagire al meglio. Il sistema economico e sociale capitalista ha un impatto devastante sulla natura, sull’ambiente e sui territori. Un sistema basato sul profitto di una minoranza dominante, che si arricchisce mediante lo sfruttamento della stragrande maggioranza dell’umanità, non farà mai nulla né per prevenire, né per difendere, né per curare la società da qualsiasi crisi, pandemia, cataclisma o disastro che si possa immaginare.
Decine di milioni di persone nel mondo non sono morte di Covid in sé, ma a causa dell’incapacità di questo sistema criminale di proteggere le masse popolari. Si muore di capitalismo perché non vengono messe a disposizione di tutta la società le risorse materiali e le conoscenze scientifiche esistenti. E non vengono messe a disposizione di tutta la società perché esse sono controllate da una minoranza dominante e prestate al servizio del profitto di questa minoranza a cui nulla interessa della vita e della salute delle masse popolari. Non solo: potremmo per converso dire che le conoscenze scientifiche esistenti sono quelle raggiunte per generare il profitto di una minoranza di capitalisti. Potrebbero quindi, in un sistema non basato sul profitto, esistere molte altre conoscenze e tecniche in molti altri campi ma che nel capitalismo non sono state finanziate e sviluppate perché non profittevoli per qualche padrone.

 

Seconda domanda: quali misure sono state prese dai governi?

Come detto in premessa i governi non sono neutrali in una società divisa in classi. Sono, per dirla con Marx, il comitato d’affari della borghesia. E che cosa hanno fatto i governi nazionale e locali? Si sono semplicemente piegati alle pressioni di Confindustria per non fermare la produzione e la compravendita di merci (profitto). Dapprima, all’insorgere di una pandemia tutt’altro che inaspettata (1), hanno minimizzato la gravità della situazione sanitaria, a partire dai governi locali e regionali lombardi che hanno (mal)gestito i teatri di una vera e propria ecatombe: Codogno, Lodi, Alzano, Nembro e tutta la Val Seriana (2). Successivamente il governo, accortosi della gravità della situazione e di fronte a un’ondata di morti incontrollabile, ha dovuto ricorrere all’escamotage dei cosiddetti «protocolli di sicurezza», illudendo le masse popolari che fosse possibile ripararsi e difendersi dal contagio con delle norme astratte e inapplicabili (3), scaricando così la responsabilità dei padroni sui lavoratori. Furono i lavoratori a fermare le fabbriche per difendere la loro vita e quella dei loro familiari: in migliaia in tutto il Paese scioperarono nel marzo 2020.
Poi nel 2021 arrivarono i vaccini, così i protocolli di sicurezza, da strumento imprescindibile per il lavoro e lo svolgimento delle attività scolastiche e di trasporto pubblico, sono svaniti per lasciare il posto al green pass: un lasciapassare che, nel pieno della diffusione della variante Delta del Covid 19, è stato rilasciato con criteri aleatori nel corso di una campagna vaccinale ancora in alto mare, nonché usato come pretesto per eliminare le già scarse misure di sicurezza e distanziamento (e per licenziare). Fino ad arrivare alla variante Omicron, alla terza dose di richiamo del vaccino, al cosiddetto «super green pass» e al caos di tamponi e tracciamenti che stanno connotando i giorni nostri.
Il miglior modo per rispondere a questa domanda e porre un’altra domanda: quale interesse al di sopra di tutto è stato la costante fissa di questi due anni? Il profitto e l’accumulazione di capitale per i padroni, quindi la continuità di produzione e compravendita delle merci. Questo non è mai cambiato, questa è l’unica vera costante della nostra formula; e il governo ha dimostrato la sua connotazione di classe continuando a cambiare le misure per difendere gli interessi della borghesia: prima ha ignorato l’insorgenza e la diffusione del virus; poi ne ha minimizzato gli effetti; poi ha cambiato totalmente rotta e ha emesso i protocolli di (in)sicurezza per mandare milioni di lavoratori nelle fabbriche e studenti a scuola (affollando i mezzi di trasporto pubblico); poi, quando ormai era chiaro anche ai muri che le scuole erano il principale luogo di propagazione del virus, il governo, senza aver stanziato un euro per la messa in sicurezza degli edifici e delle attività scolastiche (e nemmeno per garantire una didattica a distanza di qualità per tutti), ha imposto la scuola in presenza per parcheggiare i figli dei lavoratori che dovevano andare nelle fabbriche; poi c’è stata una nuova virata: il green pass, che a differenza di quello che vogliono farci credere, non è servito a difendere la popolazione dalla pandemia, ma è stato lo strumento per esporla indiscriminatamente al contagio, utilizzato dai padroni per reprimere, dividere e indebolire i lavoratori e come scusa per eliminare persino quelle minime misure di sicurezza come il distanziamento (vedi scuola e trasporti). Ogni singolo provvedimento del governo (prima Conte, poi Draghi) si è tradotto in migliaia di morti che in un sistema non basato sul profitto e controllato dai lavoratori si sarebbero potute risparmiare.

 

Terza domanda: qual è stato il ruolo delle direzioni dei sindacati confederali?

Il ruolo delle direzioni di Cgil, Cisl e Uil è stato più che fondamentale per i padroni e il loro governo. Potremmo definirlo «necessario», perché in ogni fase della pandemia di Coronavirus loro hanno fatto da stampella al padronato, evitando dapprima ogni organizzazione del conflitto per difendere la vita e la salute dei lavoratori, poi firmando i protocolli di sicurezza per mandarli ad ammassarsi in fabbrica durante la pandemia (contrastati dagli scioperi spontanei di migliaia di operai nel Marzo 2020), poi sostenendo insieme a Confindustria e il governo la truffa di un green pass rilasciato senza alcun criterio di sicurezza sanitaria.
Una cosa dev’essere chiara: questi dirigenti sindacali si sono macchiati della peggiore collaborazione di classe coi padroni e il loro governo. Hanno tradito i lavoratori e la loro stessa base! Lenin li definiva «agenti della borghesia in seno al movimento operaio». Un’espressione che crediamo essere calzante e attuale.

 

Quarta domanda: che lettura dare del negazionismo e del fenomeno no vax?

Negazionisti, riduzionisti, no vax e freevax… ci sono diverse correnti che partono da una legittima e condivisibile diffidenza verso il sistema ma giungono a conclusioni opposte alle nostre. Su queste posizioni abbiamo già scritto diversi articoli (4), non vogliamo qui ripeterci, ma crediamo sia utile rimarcare sia l’esistenza che l’alta pericolosità di questa pandemia e, sulla base di questo, rivendicare tutto ciò che può essere utile a prevenire (evitare assembramenti e contatti ravvicinati prolungati),  proteggere (indossare mascherine Ffp2, disinfettare frequentemente le mani), difendere (rivendicando una vaccinazione di massa di qualità per tutte e tutti) e curare (rivendicare terapie di cura accessibili a tutte e tutti) la vita e la salute dei lavoratori e delle loro famiglie, visto che i capitalisti hanno tutti i mezzi per tutelarsi.
Quello che qui ci preme spiegare è che fenomeni più o meno diffusi come quelli citati nella domanda vanno anch’essi osservati sotto la lente marxista dell’analisi di classe (5), vale a dire che non sono fenomeni avulsi e disconnessi dalla società divisa in classi, anzi: sono costantemente alimentati dalla borghesia tramite i suoi governi. Seppure le posizioni negazioniste abbiano una base piccolo borghese e le posizioni no e freevax abbiano fatto presa tra molti settori della classe lavoratrice, dobbiamo sfatare la narrazione che vede da una parte il governo, Confindustria e i sindacati che hanno a cuore la salute pubblica e promuovono il green pass e le vaccinazioni e dall’altra i negazionisti o i no vax. Non è così! I governi Conte e Draghi hanno mandato a morire decine di migliaia di lavoratori per garantire i profitti della borghesia. Quando hanno disposto formalmente (e tardivamente) il lockdown parziale nel 2020 hanno esentato tutta l’industria tramite il raggiro dei codici ateco che hanno trasformato l’eccezione in regola e la regola in eccezione; quando non c’erano i vaccini il governo propagandava, con l’aiuto delle direzioni sindacali, i protocolli di sicurezza e tramite i suoi media e diversi scienziati prezzolati raccontavano la menzogna che le fabbriche e le scuole erano i luoghi più sicuri al mondo, causando il contagio e la morte di centinaia di migliaia di persone; quando sono arrivati i vaccini il governo li ha usati per mettere a punto il green pass come viatico per bypassare le restrizioni, marginalizzando le altre misure di contenimento del contagio.
Le posizioni negazioniste e no vax non cadono dal cielo: sono la conseguenza delle azioni dei governi borghesi che hanno finanziato con centinaia di miliardi pubblici banchieri e industriali e hanno lasciato nella disperazione, oltre ai lavoratori, artigiani, commercianti e piccole imprese, comprensibilmente inferociti. Le aperture indiscriminate hanno alimentato la retorica del negazionismo. Ad oggi nel mondo la campagna vaccinale ha raggiunto solo la metà della popolazione mondiale e la terza dose di richiamo non raggiunge nemmeno il 7%. Questo avviene perché nel capitalismo le case farmaceutiche perseguono il profitto e non il fabbisogno mondiale, vendendo le forniture vaccinali per la terza dose ai governi imperialisti che possono permettersi centinaia di milioni di dosi e lasciando scoperti dal primo ciclo i Paesi dipendenti. Con questi numeri non potremo mai fermare un virus che circola a livello globale, non a caso i media borghesi ci stanno indottrinando all’accettazione passiva dell’endemia e della convivenza col Coronavirus. Ma il fallimento della guerra globale alla pandemia, dovuto all’impossibilità e all’incapacità del sistema capitalista a proteggere l’umanità, alimenta costantemente le correnti novax.

 

Ultima domanda: quali sono le vostre proposte per uscire dalla crisi sanitaria, economica e ambientale?

Per prima cosa dobbiamo dire chiaramente e senza troppi giri di parole che all’interno del capitalismo non esiste nessuna via d’uscita definitiva da nessun tipo di crisi, sia essa economica sia sanitaria sia ambientale, poiché un sistema che espropria la ricchezza prodotta da miliardi di lavoratrici e lavoratori nel mondo per arricchire un’esigua minoranza di capitalisti, privando l’umanità dell’uso finalizzato al bene collettivo della ricchezza e delle risorse, non può fare altro che portarci alla distruzione totale del pianeta.
Questa premessa è importante perché è indispensabile per comprendere che nel capitalismo solo un colpo di fortuna potrà farci uscire dalla pandemia e che anche se dovessimo uscirne non avremo che superato una delle tante tappe verso la distruzione.
Dobbiamo sopravvivere alla pandemia per sconfiggere il sistema socio economico che molto probabilmente l’ha generata e che sicuramente l’ha resa letale per decine di milioni di persone nel mondo.
Dal canto nostro, come partito, continueremo a distinguere le direzioni politiche opportuniste dalla loro stessa base, contrapponendoci alle prime e mantenendo sempre aperto il canale dell’interlocuzione e del confronto coi lavoratori.  Continueremo ad essere al fianco dei cassintegrati, dei licenziati, dei commercianti, degli artigiani e dei lavoratori in lotta, sostenendo i loro scioperi. Continueremo senza sosta a sostenere la lotta di donne, immigrati e appartenenti alla comunità lgbt e di tutti gli altri settori oppressi dal capitalismo, consapevoli che l’unica via per combattere le oppressioni è la lotta di classe contro lo sfruttamento del Capitale sulla forza lavoro, per un sistema sociale ed economico, il socialismo, libero dalle catene del profitto di un pugno di miliardari.

 

Note

(1) https://www.dropbox.com/s/auvaods0wfz7aww/Capettini%20-%20C%2019%20strage%20di%20Stato.pdf?dl=0

(2) https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/nazionale/la-val-seriana-e-tutta-bergamo-non-si-piega

(3) https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/nazionale/la-pandemia-nel-capitalismo-e-la-soluzione-socialista

(4) https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/nazionale/green-pass-e-vaccini-tra-propaganda-e-follia

(5) https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/nazionale/no-vax-free-vax-e-dintorni-effetti-collaterali-delle-politiche-capitaliste

 

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